Biografia
La musica dei Death Army nasce dalla passione di Axel per il passato della propria terra e le profonde origini storiche e culturali del popolo che più di tutti ha segnato l'evoluzione della Lombardia: i Longobardi appunto.
In parallelo al discorso musicale infatti si snoda un percorso di ricerca che scava nella storia di questo popolo e nello stretto legame con questa parte d'Italia settentrionale.
La ricerca spazia attraverso testi accademici di storia, analisi linguistica, archeologia sperimentale e gruppi di rievocazione storica, approfondimento di miti e leggende, e romanzi storici. Tutto volto a dare un'identità più ricca e definita alle proprie radici. Si accompagna a questo una naturale inclinazione alla valorizzazione e al recupero di principi socio culturali, oggi piuttosto accantonati, legati all'onore, onestà, giustizia, valore e rispetto.
Questo, unitamente alla passione per la mitologia e la cultura nordica, nonché l'origine nordica degli stessi longobardi, porta spesso tematiche e miti nordici nelle composizioni dei Death Army. Tuttavia rimane di primaria rilevanza ciò che costituisce maggiormente la propria identità storica.
Il nome Death Army è derivato dalla Compagnia della Morte, cavalieri al comando di Alberto da Giussano che nel 1176, presso Legnano, concorsero a sconfiggere l'armata imperiale di Federico Barbarossa, segnando con forza nella Storia la precisa volontà di indipendenza e libertà delle comunità di Lombardia e di gran parte della Pianura Padana.
Tutto questo quindi si declina spesso in uno scenario in cui la vita presenta dei connotati duri e la violenza di ciò ben si esprime nell'heavy metal che diventa quindi vettore comunicativo ideale. Le influenze dei vari generi di metal sono molteplici e cangianti nel tempo.
Considerando i Death Army come dei veri e propri pionieri del Folk Metal in Italia appare subito chiaro come le influenze iniziali siano scevre delle successive evoluzioni internazionali del genere. Troviamo quindi, oltre che una naturale influenza di folk tradizionale di stampo europeo, dall'heavy metal classico e intriso di anni 80, al thrash metal, per arrivare nella metà degli anni 2000 ad assorbire sonorità più black metal e death metal.
In questo calderone si consolida così una coesa e aggressiva anima viking sempre attenta però alla melodia e alle armonizzazioni, capace di non appiattire l'ispirazione apportata da generi diversi in un unica formula omogenea. La creatività compositiva è così libera di spaziare da brani lenti ad altri estremamente veloci, ampie aperture acustiche e serrati assalti distorti sempre avvolti in un respiro epico che può esprimersi attraverso tutte le sue possibili sfaccettature.
“Era il 1999 quando scrissi una canzone dalle linee folk e allo stesso tempo metal e la proposi alla band in cui militavo, ma a quei tempi il folk metal che tutti oggi conosciamo non esisteva,tantomeno in Italia, e la band bocciò la mia proposta. Ma non mi persi d’animo, fondai la mia bande registrai quella canzone, Ossian, il primo singolo dei Death Army, è così che iniziò tutto.” –Axel-"
Nel settembre 2001 Axel fonda i Death Army. La prima line-up vede Alessandro ”Axel” Gioia alla chitarra e voce, Francesca Crotti al violino, Andrea Vismara al basso e Simone Carnaghi alla batteria. Con questa formazione i Death Army nel luglio 2002 entrano al Conquest Studio di Gallarate e registrano quella canzone composta da Axel nel ’99 ed il risultato fu “Ossian” il primo singolo autoprodotto dai Death Army.
Il 30 novembre 2002 esce Ossian in edizione limitata e ha subito un discreto successo infatti il 10 gennaio 2003 tutte le copie sono già state vendute.
Tra gennaio e febbraio 2003 arrivano rinforzi per i live con l’ingresso di Fabio alla voce, Marzia come corista, Daniele alla chitarra ritmica e Gigi “the Rock” alla batteria. Il 27 Aprile 2003 i Death Army suonano alla prima edizione dell’Insubriafestival a Marcallo con Casone (MI). Il 26 Settembre 2003 i Death Army tornano al Conquest studio di Gallarate per registrare il loro primo EP. Il recording-team vede Axel alla chitarra, basso e voce, Francesca Crotti al violino, Daniele alla chitarra ritmica e Gigi “the Rock” alla batteria. Il 16 Febbraio '04 esce l’EP “Ragnarok” e per la promozione live entrano in formazione Alessandro Caruso (Ira) alla batteria (8 febbraio ’04), Igor “Beranald” Saviola alla voce (2 Maggio ’04), Elisabetta “Becky” Rossi (Furor Gallico) all’arpa (23 giugno ’04) e Giorgio Bottara al basso (21 Settembre ’04).
Il 2004 e il 2005 sono interamente dedicati ai concerti tranne una parentesi nel luglio 2005 quando Axel viene contattato dai Folkearth per partecipare alla stesura di un brano per il secondo album della band. Il 26 novembre 2005 al Transilvania live di Milano si terrà l’ultimo concerto dei Death Army con il violino, questo inciderà molto sulle scelte musicali future della band.
Nel 2006 nuovi arrivi nel live-team dei Death Army con l’ingresso di Davide “Savo” Savaris al Basso e diAlessia ”Räven” Ferrari all’arpa celtica. Il 1 luglio 2006 i Death Army partecipano al Rock n’Folk festival di Vigo Meano (TN) come spalla ai Napalm Death. Nell'agosto 2006 esce l'album dei Folkearth "By the Sword of my Father" dove è presente la canzone "The Death of Beowulf" la cui musica è stata interamente scritta da Axel e registrata dai Death Army, nella traccia n°6 "Instrumental" è possibile inoltre ascoltare l’intro registrato da Räven, la nuova arpista dei Death Army. Grazie alla collaborazione con i Folkearth, i Death Army si fanno un nome anche al di fuori dell’Italia. Axel e Räven continueranno la loro collaborazione con il progetto Folkearth anche nel terzo album “Drakkars in the Mist” registrando un brano acustico dal titolo “Högtid”.
Nel giugno 2007 i Death Army entrano in studio di registrazione ed il risultato è un album di 9 brani che però non verrà mai pubblicato. Axel infatti decide di interrompere le registrazioni non soddisfatto del lavoro dello staff dello studio che mirava più a fare soldi che alla qualità delle registrazioni. Tuttavia diversi brani come “Skal!”, ”Valkyrie’s Call”, “Arischild” e “Death Army” sono regolarmente inseriti in tutte le scalette dei concerti. Nel frattempo nel luglio 2007entra nella band Davide “Dave” Scarpato con il doppio ruolo di violinista e chitarrista per poi dedicarsi esclusivamente alla seconda chitarra.
Nel 2007 Axel stringe amicizia con la soprano tedesca Gaby Koss (ex Haggard) e ne nasce così anche una collaborazione musicale. Gaby Koss partecipa infatti in alcuni brani dell’album inedito e nel novembre 2008 entra ufficialmente della band dopo un’esaltante esibizione nella data italiana del UNHOLY ALLIANCE tour cpt.III con Slayer, Mastodon, Trivium, Amon Amarth e i Death Army come apertura.
Nel marzo 2009 esordisce alla batteria Luigi ”Gigi” Mercanti (Strider) in occasione dell’UZI FESTIVAL. Sempre nel 2009 entra nella band la violinista tedesca Barbara Krepold e con il suo ingresso riprendono i lavori per la registrazione dell’album. Nel 2009 i Death Army partecipano alla prima edizione del FOSCH FEST a Bagnatica insieme a Folkstone, Elvenking, Heol Telwen,Herjan. Il 31 ottobre 2009 partecipano all’Halloween Party presso l’Amigdala Theater di Trezzo sull’Adda insieme a Folkstone e Furor Gallico. Il 24 aprile 2010 suonano al Rock Folk Fest insieme ancora una volta ai Folkstone ed Aeternal Seprium.
Il 25 giugno 2010 si corona il sogno di qualsiasi band italiana, suonare al GODS OF METAL e proprio sul più bello all’apice della notorietà Igor ”Beranald” Saviola, voce dei Death Army dal2004, e Barbara Krepold lasciano la band. Questa doppia uscita blocca per l’ennesima volta i lavori per la registrazione del nuovo album e le attività della band in generale esclusa un’unica esibizione al Barrio’s di Milano il 26 marzo 2011 con la partecipazione di Giuseppe ”Rex” Caruso (Ira) alla voce.
Attualmente Axel sta reclutando collaboratori per portare a termine le registrazioni del tanto atteso album “Arischild”. Tra i musicisti chiamati a partecipare alle registrazioni figurano Linda Antonetti (ex Haggard) al flauto traverso, Tommaso Corvaja alla voce come basso, Elisa Bonazzelli al violino, Giuseppe ”Rex” Caruso (Ira) alla voce.