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Architetto Nathaniel Bonnì nasce nel 1984.
INFANZIA E ADOLESCENZA

A 5 anni si trasferisce dalla città alla provincia, dove vivrà fino ai 18

E’ una persona molto riservata, dedita allo studio, e amante del disegno. Inizia a fare caricature e fumetti a compagni, amici e parenti. Continuerà a farlo fino all’età adulta, passando per liceo, università e ai colleghi di lavoro.

Non si trova a suo agio nell’ambiente paesano. Cerca di trarre tutti gli stimoli possibili dal suo liceo e i corsi pomeridiani, si appassiona di collezioni (passione che gli rimarrà fino all’età adulta), e si immerge totalmente nella vita internettiana (dal 96 in poi) di forum e mailing list, trovando stimolante il confronto con persone di altre parti d’Italia e di generazioni precedenti e aprendo un sito personale di cronache quotidiane e riflessioni, molto prima della moda dei blogger.

La sua passione per il disegno procura alcune collaborazioni con riviste dedicate ai manga. Al liceo occupa i pomeriggi lavorando in un negozio di fumetti e manga, videogiochi e giochi di ruolo. Scrive alcuni articoli nel giornale studentesco.

La sua unica evasione è la passione per il cinema, dove si reca spesso in solitudine. Generi prediletti? d’autore, fantascienza, fantapolitica, paradossi temporali, epidemie, cyberpunk, horror zombie, thriller.

In ambito scolastico apre un dibattito difficile con interlocutori edotti su tematiche di sessuologia e rottura degli stereotipi binari maschio/femmina.

A 17 anni, probabilmente a causa degli ormoni a palla, pur senza una concreta esperienza sessuale,sperimenta scrivendo racconti erotici con approccio psicologico e venature BDSM.

Una grande e bizzarra passione è quella per i capelli, che avrà modo di sperimentare in seguito.

ANNI UNIVERSITARI A MILANO

Dopo il diploma a pieni voti, si trasferisce a Milano, e supera tra i primissimi posti il test d’ingresso per Architettura e Ingegneria al Politecnico di Milano. Sceglierà Architettura, e a soli 21 anni prenderà la Laurea Triennale, per poi completare a 23 con la Laurea Magistrale in “Architettura e Società“, e a 24 con l’abilitazione a Milano come Architetto, Conservatore, Pianificatore e Paesaggista Senior

Negli anni universitari si appassiona di musica metal, hard rock, southern rock e blues e si cimenta nello studio del basso elettrico, tramite la scuola CEMM e tramite maestri privati. “Milita” sulla scena underground milanese per una decina d’anni, con più di cinquanta esperienze live, varie registrazioni professionali e qualche apparizione televisiva.

Finalmente ha modo di sperimentale la sua passione per l’ HairStyle e l’HairArt, e amici e partner da cavie diventano suoi fedelissimi clienti.

La sua passione prepotente per sociologia, antropologia, e sessuologia (soprattutto argomenti relativi alla cristallizzazione dei ruoli, maschile/femminile, dominante/remissivo, intraprendente/accondiscendente), fa si che nel 2003, e poi fino al 2009, apra e gestisca un forum chiamato “Hair Rock Cafè, sesso capelli e rock’n’roll” e dedicato alla rottura degli stereotipi, ai modelli estetici e comportamentali negli ambienti alternativi (rock, glbt, radicali, hairlover, religioni di minoranza, visioni politiche di minoranza..) e al confronto su temi etici, politici, religiosi, sulla cronaca e sull’attualità.

Scrive sul suo blog diversi brevi saggi sul fetish e sul BDSM e su come queste tendenze nascano dalla sublimazione di forti stereotipi eterosessisti e binari (ovvero di concezione del mondo con ruoli di genere ben precisi, quindi rigidamente uomo/donna).

Nell’ultimo anno prima della Laurea Magistrale si cimenta in molte arti, come performer teatrale (Teatro delle Biglie, altre esperienze), concentrandosi poi sulla voce con esperienze di doppiaggio (CTA) e speakeraggio in radio (PoliRadio), e poi come cosplayer e cross-player.

ANNI POST-UNIVERSITARI/MONDO DEL LAVORO

Nel 2008 inizia la sua gavetta da Architetto, Rilevatore, Computista e dedica alla lettura di saggistica tutto il tempo esterno al lavoro.

Raccoglie su un blog tutte le sue riflessioni sugli stereotipi associati ai ruoli di genere e sulla concezione binaria e machista di concetti come dominanza/remissione, penetratività/ricettività, maschile/femminile, intraprendente/accondiscendente, facendo una pesante critica al sottinteso e indiscusso modello sociale.

Nel 2009 il suo attivismo diventa associazionismo. Collabora con un’associazione che fa si che possa vivere esperienze di volontariato estremo molto profondo, come il progetto per aiutare le persone che si prostituiscono ad avere i corretti riferimenti medici, psicologici, legali e lavorativi tramite la segnalazione di servizi dedicati. Si dedica anche all’allestimento di eventi culturali e informativi su tematiche come le Malattie Sessualmente Trasmissibili, L’identità di genere, Gli orientamenti sessuali, la laicità. Nel 2009 manifesta al GenovaPride. Non mancherà mai un appuntamento Pride, seppure critichi le modalità dei Pride come tradizionalmente concepiti.

Nel 2010 apre il blog ProgettoGenderqueer, un punto di vista insolito e iconoclasta su ruoli e identità di genere in cui propone la battaglia contro il prurito e l’ossessione binaria della società. Insieme ad alcuni amici e lettori del blog, organizza la grande fiaccolata GLBT “e io non ho paura“, del settembre 2010.

Ha un rapporto critico e delicato con la cosiddetta “teoria queer”, che preferisce (vista l’ambiguità del termine queer) chiamarla “teoria antibinaria”, poichè contesta gli stereotipi e le aspettative legate ai generi e la teoria secondo la quale i due sessi comportino delle predisposizioni innate a determinati ruoli sociali.

Paragona questi pretesti giusnaturalisti ai pretesti che in passato giustificavano la sottomissione degli schiavi o dei non caucasici.

Rilascia, tramite il blog, alcune interviste per radio e testate nazionali, collabora con tesisti e sessuologi, e con altre realtà nazionali e locali di attivismo antibinario.

Entra nel direttivo e subito dopo diventa presidente del Circolo Culturale Harvey Milk Milano e preferisce dedicarsi a un lavoro Aziendale, per dedicare tutto il rimanente tempo all’attivismo. L’associazione trova una sede stabile e i progetti si moltiplicano, toccando le aree del benessere della persona, l’area culturale, quella di socializzazione e quella di contatto con altre associazioni e realtà internazionali e nazionali.

Grazie all’esperienza della presidenza conosce realtà come la Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni, UAAR(Unione Atei e Agnostici Razionalisti), UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, legato al Ministero per le Pari Opportunità e al Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione).

Contatta il movimento Pastafariano, ovvero una religione parodica a sostegno della laicità e avvia e consolida il gruppo Milanese di Pirati Pastafariani. In quel periodo legge anche di altre correnti provocatorie, tra cui il Discordianesimo e il Satanismo Razionalista di La Vey, arrivando alla conclusione, riguardo a quest’ultimo, che un’atea provocazione anticlericale, edonista, antropocentrica, contro l’oscurantismo e il bigottismo delle religioni, sia stata in qualche modo interessante in quegli anni, ma è intrisa di binarismo di genere e una ritualità fatiscente.

Scrive di molte minoranze, tra cui poliamoristi, asessuali, naturisti, e conosce il mondo dei sostenitori di Linux e dei Debianisti.

Nel 2012 riprende in mano alcune cose del suo passato. Ricomincia a suonare il basso, e prende l’abilitazione comeCertificatore Energetico CENED, affiancando questa attività a quella principale.

Inizia un periodo in cui riflette sulla sua spiritualità, partendo da una condizione di agnosticismo scettico, o di ateismo debole (interessante neologismo di un ragazzo dell’uaar per definire quella posizione che non esclude completamente l’esistenza di un dio, ma la considera altamente improbabile.

Continua il suo attivismo laico, che rifiuta approci violenti e proseliti su positizioni atee e maniacalmente anticlericali, ma inizia a studiare spiritualità, partendo da Oriente.

Studia libri di buddhismo di varie tradizioni, apprezzando in particolare l’approccio agnostico e adogmatico di Batchelor, e si interessa al buddhismo applicato all’Occidente di alcuni maestri occidentali, in particolare il maestro tien vietnamita Thich Nhat Hanh, soprattutto per quanto riguarda gli impegni di vita e la concezione di ecologia.

Ha una particolare simpatia per gli insegnamenti del Buddha Shakyamuni e legge libri di maestri Zen in occidente, libri di tradizione Theravada e libri del Dalai Lama.

La ricerca non si ferma alla teoria, ma si estende alla pratica, e per circa un anno e mezzo frequenta gruppi di vipassana e zazen, anche se non con la continuità desiderata, a causa degli impegni di lavoro e di attivismo.

Aiuta il piccolo sangha milanese della Nichiren Shu ad avviarsi.

Legge libri di altre tradizioni orientali senza riuscire a praticarle (shintoismo, confucianesimo, taoismo, hinduismo), e legge alcuni maestri contemporarei (Osho) e di sciamanesimo nativo-americano (Castaneda)

La sua ricerca spirituale non termina però ad Oriente. Si definisce infatti “tourista” o viaggiatore spirituale, nel senso etimologico di “tour”, lontano da accezioni superficiali o negative. Un tourista può essere un attento osservatore, sostare in un luogo e conoscerlo, ma non considerarlo la sua patria, e migrare altrove, per arricchire il proprio bagaglio culturale e spirituale.

L’avvicinamento all’etica e all’ecologia buddhista fa si che si interessi anche di alimentazione vegana/vegetariana e biologica, di ambientalismo e animalismo (trovando squisite le opere di Valerio Pocar), di bioarchitettura, bioedilizia, ma anche erboristeria, omeopatia, psicosomatica (nonostante sia a estremo favore della medicina tradizionale occidentale e sia assolutamente poco incline e diffidente verso un approccio “New Age”).

Nel 2013 si lascia condurre dalla sua ricerca spirituale verso un ritorno ad Occidente, e studia le filosofie pre-cristiane.

Mette in luce un aspetto affrontato da sempre ma mai in modo approfondito, ovvero il suo orientamento politico.

Fin dagli anni del liceo sente strette le posizioni del centroSinistra, del centroDestra italiano e dei movimenti estremi.

Legge testi anarcoindividualisti (Max Stirner), liberali (Locke, Stuart Mill, Rousseau, Montesquieu) e radicali, alla ricerca di un pensiero illuminato, laico e progressista che possa fondere una visione meritocratica e liberale con una visione estremamente laica, relativista, inclusiva e valorizzatrice delle diversità.

Nel 2014 riprende la sua attività di relatore come autore del Progetto Genderqueer, torna a scrivere articoli dibioarchitettura e architettura in un nuovo blog, si occupa di laicità, sincretismo e dialogo interreligioso, diNoachismo, di semiotica e simbologia, filosofia politica, al collezionismo di pipe antiche e pregiate, alla cura della sua libreria personale.

Elabora vignette di varie tematiche (politiche, di attivismo glbt, a tema esoterico, su richiesta) e le pubblica in varie riviste online e cartacee.

Nell’aprile 2014 fonda, insieme a Danilo Ruocco, Enrico Proserpio e Alessandro Rizzo, la rivista a tematica GLBT “Il Simposio”.
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